Gomasio...... la ricetta base

L'insaporitore della cucina orientale, sostituto del sale, è arrivato anche sulla mia tavola. Dopo vari tentennamenti, va a capire poi il perchè, ho messo mano al mixer e l'ho fatto. Talmente semplice da non essere nemmeno una ricetta, ma per la curiosità o la golosità di chi come me adora il sesamo, ho voluto "fermare" anche questo esperimento qui nel blog. In rete ci sono diverse modalità per la preparazione, ma gira la frittata come ti pare, sempre frittata è.
In questo caso, frulla o pesta come ti pare, sempre gomasio viene fuori. Il top sarebbe avere il suribachi, un bel mortaio dall'interno rigato e ruvido a disposizione, ma siccome io ancora non ho nemmeno il mortaio classico, mi sono accontentata del mio magico mixer.

Lo trovate già pronto anche nei negozi bio, ma perchè spendere così tanto e toglierci la voglia e il divertimento di preprarlo con le nostre mani?
Io ho scelto del Sale Rosa Australiano, ma potete usare semplicemente sale marino integrale.

Gomasio

la ricetta base

Ingredienti:

• 4 cucchiai di semi di sesamo (Molino Rossetto)
• 1/2 cucchiaio di Sale Rosa Australiano Murray River (Tec-Al)

In una ciotola mescolate il sale e i semi di sesamo sciacquati e asciugati con un panno, distribuite sulla placca del forno foderata di carta forno e fate tostare per 15 minuti a 100°C. Trasferite nel mixer e frullate fino ad ottenere una consistenza granulosa. 

Usate al posto del sale per insaporire tutte le vostre pietanze

NOTE E CONSIGLI :  Il rapporto sesamo-sale parte a un minimo di 6 : 1 (6 parti di semi di sesamo e 1 parte di sale) fino ad un massimo di 20 : 1 

Questo rapporto, può comunque variare in base ai gusti personali. 

Io ho preferito farne poco, un po' perchè come con tutti i miei esperimenti parto da piccole dosi per poi aumentare in base al gradimento che riscuote la ricetta. E siccome questa è davvero veloce, preferisco prepararlo fresco al bisogno.

Diverse anche le modalità di conservazione, fuori in dispensa o al fresco dentro al frigo. Meglio optare per la seconda alternativa e consumarlo entro 7-8 giorni per sfruttare al massimo il suo aroma che va disperdendosi man mano che si allungano proprio i tempi di conservazione.

Tante utili informazioni su questo alimento, dall'origine del nome, alle proprietà benefiche per l'organismo, le trovate nel blog Il sentiero della Natura fonte dalla quale ho attinto per i consigli e la realizzazione di questa ricetta.

Ultimo consiglio personale

...... provatelo!